Gli incontri generalmente avvengono con una cadenza settimanale o quindicinale, a seconda del tipo di problema presentato dal paziente e delle esigenze della persona stessa.
Successivamente allo “sblocco del problema” (GENERALMENTE ENTRO LE 8 SEDUTE)
si passa alla seconda fase, ovvero al “consolidamento” per permettere alla persona di rendere i cambiamenti stabili nel tempo, evitando quindi le ricadute.
In questa fase gli incontri si svolgono con una frequenza di uno ogni 3-4 settimane, con l’obiettivo di permettere alla persona di rafforzare nella vita di tutti i giorni, la propria autonomia e i risultati raggiunti.
Essendo una terapia breve , il risultato finale è quello di ristabilire la completa autonomia e di far si che la persona si riappropi delle risorse che, a causa del problema, erano andate perse.
La terapia si conclude con 3 incontri (follow up) condotti a distanza di 3 mesi, 6 mesi e 1 anno al fine di verificare il mantenimento del risultato nel tempo.
L’approccio strategico alla psicoterapia può essere definito come “l’arte di risolvere complicati problemi umani mediante soluzioni apparentemente semplici”. Premessa di base è che, nonostante i problemi e le sofferenze umane possano apparire complessi e persistere da anni, non per questo devono richiedere soluzioni altrettanto lunghe e complicate.
Quando si parla di problemi psicologici, infatti, si è soliti pensare che siano necessari interventi psicoterapeutici a lungo termine, il più delle volte immaginati come un lungo e faticoso viaggio nel proprio passato alla ricerca delle causa del problema.
Avvalendosi di una rigorosa metodologia di ricerca empirico-sperimentale, l’approccio strategico alla psicoterapia rappresenta una prospettiva rivoluzionaria rispetto alle forme convenzionali di intervento psicoterapeutico, alla base della quale c’è una teoria complessa ed avanzata. Caratteristica distintiva di questo modello di terapia è la sua capacità di produrre cambiamenti in tempi brevi (generalmente qualche mese) anche nel caso disturbi molto radicati e che persistono da anni.
I risultati ottenuti mediante trattamenti basati su interventi strategici ben costruiti, applicati presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo e nelle sedi italiane affiliate hanno dimostrato come sia possibile risolvere in maniera effettiva ed in tempi brevi molti problemi di ordine psicologico. Gli attuali dati sull’efficacia (risoluzione del problema)e sull’efficienza (rapidità con cui viene risolto) di questo modello clinico, condotti su un campione di 3.640 casi, hanno dimostrato che oltre l’86 % dei casi è stato risolto, con punte del 95% per i disturbi d’ansia (ovvero il completo superamento del problema presentato dal paziente), (Nardone, Portelli, 2005).
In virtù di queste caratteristiche, quello strategico appare non solo un modello teorico e operativo decisamente efficace per la soluzione in tempi brevi di problemi clinici (individuali, di coppia o familiari), ma anche un approccio applicabile a contesti interpersonali differenti, come quelli sociali, educativi e aziendali.
La Terapia Breve Strategica è indicata
a tutte quelle persone che vogliono risolvere il problema-disturbo in tempi veloci. Dispone di protocolli di trattamento ed appare particolarmente efficace ed efficente nella cura dei seguenti disturbi:
DISTURBI D’ANSIA
disturbo da attacchi di panico con e senza agorafobia
disturbo d’ansia generalizzato
fobia sociale
disturbo post traumatico da stress
fobie specifiche (di animali, oggetti, situazioni ecc.)
paranoia
disturbo ossessivo-compulsivo
disturbo ossessivo-dubbio patologico
ipocondria, dismorfofobia
DISORDINI ALIMENTARI
anoressia
bulimia
binge eating
vomiting
DEPRESSIONE NELLE SUE VARIE FORME E DISTURBI DELL’ UMORE
DISTURBI SESSUALI
PROBLEMI RELAZIONALI NEI DIVERSI CONTESTI (COPPIA, FAMIGLIA, LAVORO, SOCIALE ECC.)
PROBLEMI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
fobia scolare
disturbo da evitamento
ansia da prestazione
compulsioni (tic)
disturbo da isolamento
DISTURBI LEGATI ALL’ABUSO DI INTERNET
dipendenza dalla rete
inforation overloading addiction: ovvero quando le informazioni non bastano mai
shopping compulsivo in rete
on line-gambling:ovvero le scommesse in rete
trading on line compulsivo
chat dipendenza
La Terapia Breve e Strategica è un intervento breve e focale, orientato verso l’estinzione dei sintomi da una parte e verso la ristrutturazione della percezione che la persona ha di sé, degli altri e del mondo dall’altra. In altri termini, obiettivo primo di un terapeuta strategico è quello di risolvere rapidamente problemi e disturbi che possano diventare invadenti ed invalidanti non solo per il paziente che ne soffre ma anche per coloro che gli stanno accanto.
Quando ci troviamo di fronte ad una difficoltà – sia essa personale, relazionale o professionale – cerchiamo di risolverla utilizzando la strategia che ci appare più adatta, magari perché ha funzionato nel passato per una difficoltà simile. Se la strategia che abbiamo scelto funziona, la difficoltà si risolve in breve tempo.
Può capitare però, talvolta, che la nostra strategia non funzioni come ci saremmo aspettati e che questo ci porti a intensificare ulteriormente i nostri sforzi in quella direzione, dal momento che la soluzione pensata ci appare ancora la più logica, quella più ovvia, o l’unica possibile. Con il passare del tempo ci accorgiamo però che più applichiamo questa strategia più la difficoltà iniziale sembra non solo non risolversi, ma addirittura complicarsi, trasformandosi in un vero e proprio problema.
In questi casi gli sforzi che facciamo per risolvere il nostro problema ci portano invece a mantenerlo ovvero le “tentate soluzioni”, che noi e le persone che ci sono vicine mettiamo in atto per cercare di risolvere il problema, finiscono per alimentarlo e determinarne così la sua persistenza.
A volte capita che pur riconoscendo che la soluzione che abbiamo adottato non è funzionale non riusciamo a trovarne un’altra arrivando così a perdere la fiducia e a credere che non riusciremo mai a risolvere il nostro problema.
L’intervento del terapeuta breve strategico parte quindi dal comprendere “come” (piuttosto che “perché”) si sia creato il problema e che cosa lo mantenga attivo nel presente, ed è proprio per questo motivo che fin dall’inizio della terapia si cerca di rompere il circolo vizioso di tentate soluzioni che si è venuto a creare.
L’approccio strategico alla terapia rappresenta una vera rivoluzione rispetto alle psicoterapie tradizionali in quanto piuttosto che scavare nel passato alla ricerca delle cause del male, cerca di costruire il futuro.
L’approccio strategico ai problemi umani personali ed interpersonali è sorto e si è sviluppato nell’ambito della psicoterapia.
Trae le sue origini dalla teoria della comunicazione nata in campo antropologico con Gregory Bateson, dagli sviluppi costruttivisti dell’epistemologia cibernetica (Heinz von Foerster, Ernst von Glaserfeld), dagli studi sull’ipnosi e la suggestione di Milton Erickson.
Si deve poi a Paul Watzlawick e al Mental Research Institute MRI di Palo Alto in California (U.S.A.), con il modello di problem solving strategico, l’opera di approfondimento e sistematizzazione dei principi teorico-applicativi della comunicazione nei suoi aspetti pragmatici e terapeutici.
La collaborazione tra Paul Watzlawick e Giorgio Nardone, iniziata nel 1987 con la fondazione del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, ha condotto alla moderna evoluzione della terapia strategica e alla messa a punto di specifici protocolli di intervento per specifici problemi clinici, ideando così gli strumenti per operare sulla “realtà” che ognuno si costruisce, trasformandone percezioni, reazioni e consapevolezza.